E’ stato un Buon viaggio
– da padre Charles 5 febbraio 2018
Cari fratelli e sorelle, amici
voglio informarvi che il mio volo di ritorno a Nairobi è stato buono e il mio ritorno a Tonga sicuro. Vi ringrazio per le preghiere.
Non c’è bisogno di dire molto circa la gioia che ho avuto stando in mezzo a voi, e di quanto mi sono sentito parte di voi. Nella vita ci sono “va e vieni” la vita è così. C’e la distanza dei luoghi, ma non c’è distanza spirituale. Quindi restiamo uno, nello spirito, seguitando a pregare gli uni per gli altri. Ancora grazie e possa Dio benedirci.
Presentazione al collegio universitario di Tangaza
Questo succede nel momento opportuno, perché ho appena parlato dell’Africa e dell’urgente bisogno della Parola di Dio mentre ero a Roma, così è come la continuazione con l’enfasi sull’urgenza dell’Evangelizzazione.
Io semplicemente presento il processo di Evangelizzazione Ev. Nunt. Cap. 21, 22, 23, 24 come processo che deve essere realizzato nelle piccole comunità cristiane. Questo è ben sostenuto dall’Ev. G. che io raccomando sia almeno riletto dagli studenti che si preparano al ministero.
Ho aggiunto alla fine che le comunità cristiane sono posti dove noi diventiamo discepoli missionari e profeti.
Ho poi invitato padre Nicholas a dire qualcosa su quello che papa Francesco si aspetta dalle università cattoliche e dagli altri istituti.
Egli ha semplicemente letto la Veritatis Gaudium che gli avevo dato da leggere al mio arrivo a Nairobi.
E’ stato molto buono e anche le domande che nascevano hanno trovato in noi buone risposte. Come dato di fatto, mi è stato chiesto di dare un’altra ora per i Diaconi in modo che potessi aiutarli a sapere come guidare i gruppi nel leggere la Parola di Dio. Li ho introdotti nel metodo (induttivo?) usato nella Lectio divina. Erano mossi a volere di più da me e tutto quello che ho fatto è stato la proclamazione di Gesù nel tempo più breve possibile.
Così ho mantenuto il mio essere discepolo e missionario.
Conversazione con il mio superiore padre Andrew Okeyo Kogacho a Nairobi
È stata un’occasione importante di incontrarmi con il mio superiore vice-provinciale, era ansioso di sapere da me. Gli ho raccontato di come fosse stato un successo il corso re con i fratelli passionisti in Italia e come siano riusciti a progettare un obiettivo da realizzare il prossimo anno. E’ rimasto molto impressionato e mi ha aperto il cuore dicendomi come avesse sempre apprezzato il lavoro di evangelizzazione e ne fosse felice. Col suo cuore era con me nelle mie lotte, ammirava la mia determinazione e il mio essere puntato sull’Evangelizzazione. Ha detto “il problema che abbiamo avuto in passato era personale e questo ha fatto si che la vice provincia dei passionisti in Kenya “chiudessero un occhio invece di risolvere il problema.” Che essi poi si sono battuti contro il modo in cui noi facevamo evangelizzazione ma senza rimpiazzarlo con un altro modo per farla. Così l’unico modo concreto, pratico per farla è quello in cui io la sto portando avanti. Mi ha raccontato che lo scorso anno si stava insediando come vice provinciale ora comincerà ad implementare il piano d’azione e una cosa importante che vuole fare sarà incoraggiare la vice provincia nelle priorità che hanno deciso, in modo speciale, nell’evangelizzazione. Il suo sogno è motivare altri passionisti a seguire il mio modo, in modo da formare una squadra che lavori con i laici nel campo dell’ev. Questo, ha detto, partirà appena possibile nella vice provincia del Kenya.
Poi gli ho presentato la mia testimonianza sul bisogno della parola di Dio in Africa, questo lo ha veramente toccato in modo tale che sta considerando di dare maggiore incoraggiamento a quei passionisti che desidereranno di unirsi a me nel preparare laici ed altri religiosi specialmente Passionisti. È importante per i religiosi dedicare tempo alla Parola di Dio.
E, dal momento che è pratico sulle richieste del carisma passionista, ha detto che noi dobbiamo sottolineare il discepolato missionario della passione di Cristo, seguendo il modo e i metodi che sono già stati sperimentati e vissuti dai nostri evangelizzatori.
Questo, ha detto, è più rilevante dei sogni che molti hanno senza poi tradurli in azioni
Ho anche condiviso con lui le sfide che ho ricevuto dal gruppo Agape circa le comunicazioni e le relazioni diventate fredde fra noi in Africa e gli amici in Italia, e lui ha ripetuto quello che aveva già detto, che noi non saremmo andati indietro ma avremmo fatto progressi se eravamo puntati sui reciproci contatti in quello che stiamo facendo. Quindi il suo consiglio per me era di prendere il problema della comunicazione molto seriamente, perché questo è quello che fa lavorare le persone insieme, e tiene entrambi le parti informate.
Così il suo consiglio pratico per me è stato di comperare un buon computer con WIFI e un buon telefono che può facilitare la comunicazione e le informazioni.
Si è preso il tempo per ordinare il tavolo per il computer e ha chiamato un esperto dell’istituto delle comunicazioni dell’università di Tanzaka per formattare il desktop e la stampante. Lo puoi vedere da WhatsApp di LeeAnn.
Ha detto che i soldi spesi bene per un buon scopo non sono persi ma guadagnati.
Così ho usato il nuovo computer e lo WIFI per scrivere e mandare questa lettera. Così non mi ha soltanto consigliato ma ha anche speso tempo per essere sicuro che avessi tutto quello che mi serviva per avere un’efficace comunicazione con Roma prima che lasciassi Nairobi. E così è stato. Vedrai miracoli se crederai…
Tonga Parrocchia
Sono stato accolto con grande gioia e celebrazioni, per primi dai membri della mia comunità padre Zachary Oketch and fratello Felix Wanjala. Erano felici di rivedermi. La sola sfida che mi aspettava era che 5 funerali di importanti membri della nostra parrocchia dovevano essere celebrati, in aggiunta alle Ceneri 5 messe in luoghi diversi più la distribuzione delle ceneri per due preti. Insomma un bel da fare…
Nondimeno sono molto felice di essere ritornato a Tonga e i miei fratelli anche mi hanno accolto con gioia nella comunità. Il secondo gruppo è stato quello degli Evangelizzatori. Erano ansiosi di avere notizie da Roma e ho dovuto dare risposte esatte sulla salute di Don Carlo, LeeAnn, mamma Paola, mamma Rosanna e su i loro giovani amici come Sara, Elisa e Giangi e di molti altri amici che abbiamo incontrato di persona qui in Kenya o a Roma o per affiliazione.
Una grande cosa che hanno fatto
Hanno continuato il lavoro anche quando io ero via ed è bello vedere quanto sono felici per questo. Hanno avuto gli incontri della famiglia spirituale a Kisaku nella casa di Gordon che Paul chiama il Palace. Hanno già deciso l’obiettivo e anche fatto il piano per raggiungerlo per la fine dell’anno. Lo puoi tirare fuori dal Whatsapp di LeeAnn. Mi hanno presentato l’obiettivo e il progetto a cui sono arrivati per quest’anno nel loro ultimo incontro e sono stato felice di appoggiarlo. Non avevo mai sperimentato la gioia che ho provato nel ringraziarli per il grande lavoro.
Grazie a don Carlo per il calice d’oro. I nostri cristiani erano molto felici di sentire su Don Carlo, LeeAnn, mamma Paola e anche per il Calice d’oro. La liturgia è stata viva nel ringraziamento per il dono prezioso. Grazie ancora. Il secondo calice è per le visite fuori Tonga e grazie ancora per tutto.
Obiettivi 2018 per Tonga
Visitare almeno 65 piccole comunità cristiane del 33 chiese localizzate fuori dalla parrocchia di Tonga
Per incoraggiare le persone di queste Small Christian Comunities a focalizzarsi di più nel leggere la parola di Dio
Per la crescita e la trasmissione della fede cristiana, in modo che almeno 50 membri di queste comunità possano diventare Evangelizzatori.
Il tutto – per la fine di dicembre 2018.