APOCALISSE
22-10-2018
Da Paola
Saluto di Paola E’ bello incontrarci di nuovo nel nome del Signore per conoscere le cose belle che vuole dirci e che Don Carlo ci aiuterà a capire. Fino all’anno scorso abbiamo visto il cielo che si apriva, abbiamo assaggiato il cielo e adesso vediamo le cose belle e anche sconvolgenti che succedono qui sulla terra. Abbiamo cominciato nel 2004 con Apocalisse, poi abbiamo fatto tante altre cose e adesso siamo di nuovo qui con gioia. Mi piace quando la mia casa si riempie di voi. Benvenuti!
Don Carlo
La lettura che abbiamo deciso di fare (abbiamo cominciato l’anno scorso e siamo arrivati a metà del libro dell’Apocalisse) non è una lettura sotto l’ottica apocalittica, ma stiamo leggendo questo libro con occhio profetico. La differenza tra Apocalisse e Profezia, sta in questo:
—l’Apocalisse legge in una dimensione di prospettiva futura
—la Profezia ci porta a leggere l’opera che Dio sta facendo oggi nella storia e nella nostra vita.
Noi, quindi, stiamo guardando come Dio opera al di là del linguaggio che può essere anche di genere apocalittico (stasera incontreremo un capitolo di questo tipo) ma vogliamo leggere la profezia cioè la presenza e l’opera di Dio che spesso noi con la nostra intelligenza, le nostre capacità non riusciamo a percepire.
Nei primi 12 capitoli abbiamo visto come Dio è presente nella storia della Chiesa primitiva attraverso la resurrezione di Cristo e leggevamo la visione che Giovanni aveva del Cristo risorto che convocava le chiese, parlava con loro, era presente in un determinato modo. Siamo poi entrati nella seconda parte di questo libro dove non troviamo più Cristo risorto che opera la liberazione dal male nel mondo, ma stiamo vedendo ora come la chiesa, che ha accolto Cristo risorto, è chiamata ad essere presente nel mondo in questa lotta contro il Male. Nell’ultimo incontro abbiamo visto il compito della chiesa in due dimensioni, da una parte la lotta contro il Male e dall’altra parte il portare il cielo sulla terra. E’ proprio il compito sacerdotale il prendere le cose di Dio e portarle sulla terra. In questi capitoli che leggiamo vediamo non più il Cristo risorto, ma la chiesa in questa lotta contro il Male e nel suo impegno nel portare il cielo sulla terra.
Stasera, leggendo dal capitolo 14 al cap. 16, vogliamo vedere il modo in cui la chiesa è presente nel mondo. Leggeremo prima tutto il testo e poi vedremo questa chiesa, che ha accolto il Cristo risorto, come vince il male e come porta il cielo sulla terra. Se riusciamo a mettere a punto questo avremo anche una visione di chiesa molto diversa da quella che i giornali ci stanno dando o da quella che noi siamo abituati a percepire, perché qui è la chiesa popolo di Dio che accoglie il Cristo risorto e la sua potenza che è lo Spirito Santo. Vedremo degli accenni su questo molto significativi.
LETTURA da cap. 14 vers. 6 a cap. 16 vers. 22 (Ap.14, 6-16, 22)
Come la chiesa è chiamata a vincere il male?
Come la chiesa è chiamata a portare il cielo sulla terra?
Cominciamo dal punto da cui siamo partiti.
CAPITOLO 14
Gli angeli sono i messaggeri di Dio, coloro che ti dicono “guarda che Dio è all’opera attraverso di te, attraverso la tua vita, la tua storia” Qual è la prima opera che viene descritta come opera di liberazione dal male? E’ importante che sappiamo leggerla bene perché sarà proprio quest’opera di Dio che poi, di conseguenza, porterà a certe situazioni chi non vuole accoglierla.
Un esempio: Se Umberto si presenta tutto bello, pimpante e una signora gli fa una proposta: “Umberto vuoi che ci amiamo per tutta la vita?” e lui rifiuta la proposta, come rimane? Rimane come un broccolo perché ha rifiutato la proposta.
Questo è quello che sta succedendo e noi a volte non ci pensiamo. Dio fa le sue proposte, e le sta facendo attraverso la comunità che ha accolto il Risorto. Se tu le accogli entri nel regno di Dio, nella pienezza di vita, se tu rifiuti queste proposte ne paghi le conseguenze. Avete visto quando parla delle piaghe (sembra che parli delle piaghe d’Egitto hanno la stessa cadenza), dice anche “questo è per quelli che si rifiutano di…per quelli che si rifiutano di…”quindi quando c’è un’opera di Dio in atto non possiamo far finta che non ci sia perché questa è la nostra storia. E’ Dio che ci fa delle proposte, se le accogliamo entriamo nella vita, se facciamo orecchio da mercante o le rifiutiamo ne paghiamo le conseguenze.
Se andate nella lettera ai Galati (poi magari commentando il testo la leggeremo insieme) è molto chiaro quando dice quali sono le opere dello Spirito e quali sono le opere della carne.
Qui ti dice che è l’angelo che porta questo e quest’altro, ma no, è la scelta che tu hai fatto. E leggete nell’apostolo Paolo le opere della carne quali sono: litigiosità, guerre, invidia e tutto quell’elenco che conosciamo bene, ma cosa sono? Sono la conseguenza della scelta che tu hai fatto.
Vediamo ora come la chiesa che ha accolto il Cristo risorto lotta contro il Male qui sulla terra, qual è il suo compito così come lo abbiamo letto all’inizio del capitolo 14.
- 6 L’opera della chiesa qual è? Lo dice qui. La chiesa non è qui per fare a, b, c, d, e… ma (guardate le parole che vengono usate) la chiesa è qui per portare la Buona Notizia valida per ogni tempo da annunciare agli abitanti della terra di ogni nazione, razza, lingua e popolo. Questa è l’arma che la chiesa che ha accolto il Cristo risorto ha per combattere il Male. Non ne ha altre se non portare la Buona Notizia che è valida per ogni tempo e per ogni luogo.
Voi sapete le criticità nella comunità cristiana (non dovrei usare la parola chiesa perché poi ci fa confusione, ma usiamo comunità cristiana così ci capiamo meglio perché anche la chiesa o le chiese ne hanno combinate di tutti i colori e continuano a combinarne di tutti i colori), ma la comunità cristiana che ha accolto il Cristo risorto ha solo un’arma per vincere il Male, quella di portare la Buona Notizia del Vangelo.
Ho avuto un professore nella mia vita che è stato eccezionale perché ci ha fatto leggere la storia della Chiesa dall’inizio ad oggi (“oggi” di 50 anni fa quando studiavo) vedendo non tanto i Papi e quello che avevano fatto o non fatto, ma osservando cosa era successo alla comunità cristiana quando era stata fedele alla Parola di Dio e quando se ne era allontanata. Se voi provate a leggere, nei secoli, la storia della chiesa con questa ottica, vi trovate di fronte a una storia impressionante, perché appena si lascia la Parola di Dio si cade in una frammentarietà che non finisce più. Quando si è fedeli all’annuncio del Vangelo si vince il male come una lama che entra e taglia, che va avanti e ti fa strada.
Sto vivendo in questi giorni un’esperienza molto bella, non l’avevo mai vista. Stiamo costruendo un luogo dove vogliamo portare il cielo sulla terra. E’ un luogo dove dobbiamo fare chilometri di tubature, io pensavo che bastasse una ruspa, invece hanno portato una macchina, un affarino piccolo con una lama che ti fa esattamente il taglio con la larghezza del tubo che tu vuoi mettere e fanno di corsa chilometri.
Questa è la forza della comunità cristiana. Quando si rende conto che la sua forza è l’annuncio del Vangelo, va. Quando comincia perdersi in una questione o nell’altra…i sacramenti sì e i sacramenti no… e tu sì e tu no…e via dicendo, non si va più da nessuna parte perché si sta continuamente a discutere di fronte a un Dio che sta dando il suo amore e la sua misericordia con l’annuncio del Vangelo, con Gesù Cristo. Se voi notate il grande sforzo che Papa Francesco cerca di fare è tutto lì: finiamola con tutte queste storie e cominciamo ad andare dritti perché questa è l’arma che vince il Male, non ne abbiamo altre.
Vedete quindi che la prima cosa che abbiamo visto è che la comunità cristiana che accoglie Cristo risorto ha un unico mezzo: la Buona Notizia valida per ogni tempo da annunciare agli abitanti della terra di ogni nazione, razza, lingua e popolo.
Come porta questa notizia? Con quale spirito?
- 7 La prima cosa sono gli atteggiamenti da avere di fronte al Vangelo, alla Buona Notizia. Quali sono questi atteggiamenti? Il primo è
TEMETE E DATE GLORIA. Nella Bibbia Il timore è renderti conto che sei di fronte a un dono grande, non è l’aver paura. Sembra una stupidaggine, ma non lo è. Quando noi non ci rendiamo conto che la vita è un dono grande, pensate a tutte le persone che non hanno una visione positiva di sé, degli altri, del tempo, dello spazio, della vita, che vita fanno secondo voi?
E’ il primo elemento; c’è una buona notizia, c’è il Vangelo, c’è l’ amore di Dio che ti viene comunicato, il primo atteggiamento che devi avere è timore cioè questo renderti conto che sei di fronte non a stupidaggini, non a quisquiglie, non a cose su cui puoi discutere Pensate quante volte noi abbiamo preso in mano il Vangelo discutendo sul Vangelo invece che nutrirci del Vangelo, e quante prediche ancora sentiamo che ne discutono ”No perché in ebraico vuol dire…”Non è così che si legge il Vangelo, lo devi accogliere con timore perché sei di fronte a una persona che dice ”ti amo”, è come se ad una persona che ti scrive una lettera di amore tu dici “me hai scritto un a senza h” Che te ne importa, guarda quello che ti sta dicendo questa persona. L’atteggiamento di fronte all’annuncio del Vangelo è
prendi coscienza che sei di fronte a un dono grande e dai gloria a Dio
Pensate se noi riuscissimo a far maturare un pochino, non dico tanto, questo atteggiamento di fronte a noi. Vi siete mai accorti di cosa fa il prete davanti al Vangelo durante la Messa? Alla fine bacia il Vangelo
Perché bacia il libro?, che senso ha? Perché sta sviluppando questa attenzione: siamo di fronte a una buona notizia che è per noi. E’ una cosa grande, bella e quindi fermiamoci. La liturgia dice che oltre a baciare il Vangelo, dopo che lo hai letto, si dovrebbe fare anche un momento di silenzio prima che il prete cominci a fare la predica. Fermati, è il timore reverenziale, è il prendere coscienza che siamo di fronte a qualcosa di grande.(Tornando a noi, hai qualcosa da ridire a tua moglie…prima fermati…guardala…e pensa “guarda che meraviglia ho davanti a me”…poi mandala a quel paese! Prima però dalle gloria) perché è l’atteggiamento unico e significativo se vogliamo che questa notizia operi nella nostra vita.
Dice ancora (e qui poi capite la forza di questo testo),ma perché dobbiamo temere e dargli gloria? Perché in questa Parola c’è il giudizio del mondo, questa è la forza che il libro dell’Apocalisse, come libro profetico, sta portando. Quando si annuncia Gesù Cristo e lo si accoglie nella nostra vita e siamo di fronte a questo amore misericordia di Dio, questo è il nostro giudizio finale, non c’è poi un’altra chance
Perché ti è stato dato tutto e quando ti è stato dato tutto è inutile che vai a cercare altro. Avete sentito quante volte di fronte ai contemporanei di Gesù che gli dicono facci dei segni, dei segni, Gesù arriva sempre a un punto: “Avete me e se avete me avete tutto. Se non riuscite ad accogliere il dono che Dio vi ha dato nel Figlio che ha mandato a voi, che andate a cercare?”
Qui c’è tutto per me E a noi manca, di fronte all’annuncio del Vangelo, la capacità e la gioia di dire: “. Non ho bisogno di altro” E la storia della chiesa diventa complicata quando vicino all’annuncio del Vangelo vediamo santi, santuari questo e quest’altro ecc., Non ci rendiamo conto che il nostro giudizio è lì. Ci è stata data la morte del Figlio di Dio. Ricordate ciò che scrive Giovanni Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio Gesù perché chi crede in Lui abbia una vita che dura per sempre.
Non dice “chi crede in Lui e poi fa questo…questo e quest’altro” No, chi crede in Lui ha la pienezza di vita. Questa è la forza che ha la comunità cristiana per vincere il Male e noi continuiamo a benedire questo q quest’altro e non annunciamo Cristo e allora è chiaro che poi il mondo continua ad andare avanti per quello che è.
Allora, dove sta la forza della comunità cristiana per vincere il Male? Nell’ annuncio del Vangelo.
Di fronte all’annuncio del Vangelo quale deve essere l’atteggiamento? Temere, dargli gloria renderci e conto che questo è il giudizio della nostra vita , per cui se cogli tutto questo, si arriva poi a Adorate Colui che fece il cielo, la terra, il mare e le sorgenti delle acque.
Ma non è tutto qui! C’è un altro angelo che viene a dirci che cosa?
v.8- GUARDA CHE CON L’ANNUNCIO DEL VANGELO BABILONIA È FINITA, IL MALE È ANNIENTATO, non ha più forza, non è più energia. Dice: la grande Babilonia che ha sedotto tutte le nazioni del mondo, alle quali ha fatto bere il vino dell’ira, provocata dalla sua grande depravazione. Quindi l’annuncio del Vangelo, che è il giudizio finale e che va accolto come abbiamo detto prima, è la fine di Satana, è la fine del Male, è la fine di quel mostro che abbiamo incontrato al capitolo 12, che vuole intimorire la donna che sta per partorire.
Vedete quale chiarezza abbiamo qui e quanta confusione continuiamo a vivere
Ma non è finita lì! C’è un altro messaggio, un altro angelo, che cosa ci dice?
- 9 –L’UMILIAZIONE DEL MALE AVVIENE LI’ MA NON FINISCE LÌ, CONTINUA,…il fumo del loro tormento non finisce mai. Quelli che adorano il mostro e la sua statua…non hanno requie né giorno né notte… quindi togliti ogni angoscia e finiscila di aver paura.
Ma poi c’è una chicca meravigliosa, che dice?
- 12 –IL SAPERE CHE IL MALE ORMAI È FERMATO, RELEGATO, INCATENATO, TORMENTATO INCORAGGI GLI UOMINI DI DIO A SOPPORTARE PAZIENTEMENTE OGNI PROVA E PERSECUZIONE…perché la nostra vita è qui sulla terra e quindi i segni del male ci sono ancora, (come quando a una lucertola si taglia la coda, che continua a muoversi ancora per un po’) ma non dobbiamo averne paura perché essi sono i suoi santi , quelli che fino alla fine continuano a osservare i suoi comandamenti e ad avere fede in Gesù.
Guardate ora il versetto successivo, dice
- 13 –FINALMENTE PER I MARTIRI E’ GIUNTA L’ORA DI AVERE LA LORO PIENA RICOMPENSA per quelli che in questa lotta contro il Male hanno dato la vita, hanno sparso il loro sangue. Sì, dice lo Spirito, perché ora si riposeranno dalle loro fatiche e le loro buone opere li seguono in cielo.
Leggiamo il versetto seguente, dice
- 14 –GUADAI…ED ECCO APPARIRE UNA NUVOLA…SU CUI ERA SEDUTO UNO SIMILE A UN FIGLIO DI UOMO è il Cristo risorto che grazie all’annuncio del Vangelo porta a compimento questa vittoria sul Male, vittoria che deve essere per tutti in ogni luogo e in ogni tempo. Ecco perché la comunità cristiana vive qui là e via dicendo, perché ha questo compito di mantenere viva la vittoria di Cristo sul Male attraverso l’annuncio del Vangelo. E’ bello vedere che chi ha affrontato questa lotta ed è graffiato, (perché i graffi li trovi, ricordate Luca 10 quando Gesù dice ai suoi: ”Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi…” e lì qualche graffio te lo prendi. Papa Francesco commentando questa brano di Luca dice una cosa meravigliosa. Si chiede perché nell’annuncio del Vangelo, nella missione non possiamo andare da soli, ma dobbiamo essere insieme? Perché se tu mandi un agnello in mezzo ai lupi sei sicuro che sarà finito. Avete mai visto i documentari sull’Africa? Se ci sono 200 gazzelle in mezzo ai leoni, ne sbraneranno 2 o 3, ma le altre corrono. Ecco perché bisogna stare insieme, qualcuno che ci rimette la pelle c’è, però gli altri possono andare avanti. Ed è bello vedere che con l’annuncio del Vangelo, i martiri hanno questo respiro grande insieme con Cristo risorto sulla nuvola e partecipano della sua gloria.
Per me questa è una visione di sogno che ci dice chi dovremmo essere noi cristiani. Non possiamo essere dei bacchettoni o delle persone che pensano a salvare la propria anima. Qui la realtà è un’altra, è l’annuncio del Vangelo che porta alla vittoria sul Male e alla tua glorificazione. Per me è una cosa di una straordinaria bellezza.
Intervento di uno di noi
Mi viene sempre spontaneo pensare, alla luce di quello che dici che mi sembra non solo vero, ma anche semplice da capire, perché la chiesa in generale o le comunità cristiane hanno avuto tutto questo travaglio nei secoli, perché si sono secolarizzate, si sono allontanate. Quando abbiamo letto dal cap. 6 in poi io pensavo solo a San Francesco quando si presenta dal Papa (ricordo un paio di film in cui si vedeva il Papa carico di oro e Francesco scalzo) Dopo tanto peregrinare penso che Francesco avesse capito questo e ne avesse fatto ragione di vita. Non dico che tutta la chiesa debba essere francescana, ma perché siamo ai santi, santini, parrocchie, ricordo dei defunti con i soldi, e così via… Perché?
Don Carlo: da dove parte Francesco? Dall’aver ascoltato la proposta che Dio gli ha fatto e non dall’aver pensato a quello che gli dicevano suo padre e sua madre: “ Vai a combattere per le crociate…” era una cosa bella liberare i luoghi santi, ma lui è tornato indietro. Ha toppato una situazione dopo l’altra fino a che non è arrivato ad ascoltare l’annuncio del Vangelo e quando ha incontrato quello, ha incontrato tutto!…
- Ignazio ha fatto la stessa cosa, così Madre Teresa…quando arrivi, devi ascoltare. Purtroppo nel momento in cui si vuole perdere la fedeltà alla Parola di Dio e si vuole diventare una società, si perdono queste bellissime cose perché ci si appesantisce attraverso tante realtà che poi si rivelano inutili.
Guardate che come avviene nella chiesa, nella comunità cristiana avviene anche nella nostra famiglia: Da dove siamo partiti noi nel realizzare una famiglia? Siamo partiti tutti dall’incontro con una persona, dal sognare con una persona e poi ci siamo appesantiti di questo…di quello di quest’altro… C’era ai nostri tempi la vecchia canzone che diceva due cuori e una capanna ci bastano. Ora con due cuori e una capanna non si sposa più nessuno. Se non c’è la casa, o questo e quest’altro sembra che non si possa fare niente. Non è vero, questo succede perché ci sovrastrutturiamo .Ricordo un episodio di tanto tempo fa: un amico medico che lavorava presso un ospedale aveva fatto sforzi enormi per comprare una macchina. Gli chiesi perché penare tanto per averne una così costosa. La sua risposta fu: “perché se mi presento con questa macchina mi danno più valore”. Noi partiamo da lì, siamo strutturati in questo modo, la semplicità ci sembra che sia qualcosa di disarmante, qualcosa che non paga. ma credo che tutti noi abbiamo sperimentato che quando siamo semplici e diretti poi veramente togliamo la falsità e il male dalla nostra vita, quando ci strutturiamo allora vogliamo apparire in un modo, poi in un altro, abbiamo due facce…cinque facce…fino a non capire più chi siamo e finiamo dallo psicologo.
Avere questa semplicità nel mondo di oggi non è semplice Ci strutturiamo anche per le cose che magari sono nate con semplicità. Esempio i pantaloni strappati nati per le ragazzine come segno di libertà che ora sono indossati anche dalle signore, sono diventati una struttura. Il punto è che non accettiamo di essere noi stessi. Questo per me è il punto forte che c’è.
Hai fatto una domanda molto significativa perché essere semplici, accettare se stessi, sembra non sia la dimensione naturale che abbiamo. Ci siamo strutturati troppo e abbiamo fatto diventare tutto un problema.
La forza della chiesa per vincere il Male è annunciare il Vangelo e abbiamo visto cosa significa annunciare il Vangelo e quali conseguenze porta. Andiamo al
V 15 –Qui si sottolinea un elemento che noi spesso dimentichiamo, che quando si annuncia il Vangelo si entra negli ultimi tempi Prendi la tua falce e mieti perché è giunta l’ora di mietere! Il raccolto della terra è maturo E’ quindi la falce che comincia a mietere, a vendemmiare perché con l’annuncio del Vangelo Dio ha detto tutto e ha dato tutto. Nel mondo cattolico è un dogma, quindi una verità di fede, che quello che Dio aveva da dirci, ce lo ha detto in modo pieno e compiuto con la venuta di Gesù, e quello che noi crediamo é che la rivelazione di Dio è chiusa con la morte dell’ultimo apostolo. Dio non ha più niente di nuovo da dirci. Ecco perché tutte le storie delle visioni, delle apparizioni, delle rivelazioni, ecc. da cui non si riesce mai ad uscire, perché il criterio é di vedere se corrisponde a Cristo e a quello che Cristo ha detto. Per la chiesa questo è il criterio fondamentale. Con l’annuncio del Vangelo il tempo è maturo, è tempo di raccolta, ecco perché le conseguenze. A quel punto o lo accogli e allora entri in questo mondo nuovo oppure non lo accogli e allora rimani fuori da quel mondo nuovo.
Capitolo 15
Vediamo le due realtà che appaiono: da una parte chi lo ha accolto e c’è un cantico meraviglioso di coloro che hanno accolto il Vangelo. Sarebbe interessante sviluppare l’attenzione su questo canto, che .ha dei passaggi straordinari. Parla delle opere di Dio, delle opere che sono giuste, delle opere che dicono la santità di Dio e delle opere che dicono cosa nasce nelle persone quando accolgono il Vangelo.
Capitolo 16
Che cosa succede a chi di fronte a questa proposta, non l’accoglie. Non è il castigo di Dio, se leggete bene il capitolo 16, ma è lo stimolare ,(come nelle piaghe d’Egitto, non era per punire il popolo, ma era per stimolare per vedere se si decideva a liberare gli Ebrei) e quindi qui sono calici d’oro che vengono dall’altare di Dio, ma vengono per darti uno scossone, per farti aprire gli occhi, per farti prendere coscienza e ogni tanto viene fuori che questi nonostante…
- 15 – ci spiega la dinamica di questo capitolo 16… ma il Signore dice. “Ecco io verrò inaspettatamente come un ladro…” sono calici che vengono da Dio perché vogliono essere avvertimenti per dirti cosa vuoi fare? Sei di fronte alla misericordia, sei di fronte al perdono, sei di fronte alla buona notizia che tu sei figlio di Dio, vuoi arrivare a quel timore, vuoi dire che bello! E non continuare a fare come qualcuno che quando arriva ad una certa età dice “Si, però… Sì, ma…”Devi rispondere agli stimoli che arrivano, non puoi andare avanti sempre con il cervello. E noi davanti all’annuncio del Vangelo diciamo Sì, ma sarà vero?….No, qui ti dice “io dò degli scossoni, queste piaghe sono calici d’oro che vengono dall’altare di Dio e dicono “guarda che io sto venendo, aspetta! Apri le orecchie, renditi conto, accogli questa Buona Notizia”
mare
- 17 –Allora il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria e dal santuario presso il trono una voce potente gridò “E’ fatto”
Vi ricordate chi ha usato questa stessa frase? Gesù sulla croce. ”Tutto è compiuto” come per dire il segno ve l’ho dato, l’amore ve l’ho dimostrato, la vita l’ho data. .Adesso tocca a voi e subito dopo c’è la scena del centurione: Gesù che dice “Adesso tocca a te” e il centurione che dice “Questo è davvero il Figlio di Dio”. Questa è la storia nostra.
Chiudiamo il panorama di questa sera. Siamo di fronte a questo dono grande che Dio ci sta facendo. Abbiamo l’annuncio del Vangelo, sappiamo che lì c’è la vera vittoria sul male, se l’accogliamo…se non l’accogliamo… E c’è un punto che i Padri della Chiesa commentano in un modo molto bello, quando parlano di questo specchio di acqua e di fuoco (cap.15, 2). I Padri della chiesa dicono che questo mare di cristallo e di fuoco è lo Spirito Santo. Ecco perché poi troviamo che lo Spirito viene presentato come acqua e come fuoco. Quando si annuncia il Vangelo succede che Cristo quando viene accolto diventa questo mare su cui ti siedi per godere per cantare le opere di Dio ed è da questo mare che è l’abbraccio dello Spirito santo che tu riesci a capire, a dare un significato alla storia.
Vogliamo renderci conto che questo dono è nelle nostre mani L’annuncio del Vangelo, la Buona Notizia di Cristo che muore e che risorge la conosciamo tutti e l’abbiamo accolta nella nostra vita. Vogliamo farlo diventare davvero la nostra gioia e la nostra forza e, come dice l’apostolo Paolo, se abbiamo Cristo abbiamo tutto, se non abbiamo Cristo continuiamo ad essere in balia di tutto quello che succede. Così preghiamo perché questa ricchezza della Parola di Dio possa davvero portare entusiasmo, gioia, forza nella nostra vita.
PREGHIERA DI LEEANN